N.CAT.GEN.: 0300702313 Materia e tecnica: intonaco/ pittura a fresco Autore: De Mottis Iacopino - Zenale Bernardino (e aiuti) Dimensioni: cm 503 x 508 Datazione: 1491 Descrizione breve: Figure: conversi certosini. Nelle vele della volta, ripetutamente rimaneggiate, si spiegano all'interno di una decorazione a grottesche quattro busti di conversi certosini, i cui volti almeno sembrano essere esenti dalle ridipinture eseguite tra il XVII e XIX secolo: le finte cornici polilobate sembrano seicentesche, mentre lo sfondo giallo arancio spetterebbe a un intervento ottocentesco. L'attribuzione dei conversi si fonda sulle note del priore Matteo Valerio (Manoscritto Braidense), secondo cui "l'anno 1491 [...] Jacobino de Motti depinse la prima capella a man destra intrando in chiesa". Se il severo certosino che nella vela verso l'altare prega con in mano il rosario e quello in preghiera con le mani giunte appartengono alla mano del De Mottis, negli altri due busti è stata riconosciuto l'intervento di Zenale. L'unico converso identificabile è quello che regge tra le braccia una zampa di mula: si tratta del beato Guglielmo di Fenoglio, converso della certosa di Casotto presso Mondovì in Piemonte. Secondo la leggenda, il beato si sarebbe servito della zampa per difendersi da un gruppo di malintenzionati che lo aveva attaccato mentre era in viaggio. Il beato della volta è accostabile alle zenaliane figure di San Bonaventura dell'Ambrosiana e del San Giovanni Battista di Grenoble. L'altro converso dipinto attribuito allo Zenale è ancora più monumentale e bramantesco, ritratto con un forte scorcio di sotto in su. L'espressione intensa è analoga a quella del San Girolamo del Museo Poldi Pezzoli di Milano e del San Baudolino del trittico Kress-Contini Bonacossi. Bibliografia: 1600 Manoscritto Braidense. [Matteo Valerio et alii], Memorie della Certosa di Pavia, Milano, Biblioteca Braidense, AD.XV.12.20, prima metà XVII sec. (vedi ediz. R. Battaglia, 1992). 1965 F. Mazzini, Affreschi lombardi del Quattrocento, Milano, Cariplo, 1965, p. 494. 1968 F. R. Pesenti, La pittura, in M. G. Albertini Ottolenghi, R. Bossaglia, F. R. Pesenti, La Certosa di Pavia, Milano, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, 1968, p. 85. 1897 C. Magenta, La Certosa di Pavia, Milano, Fratelli Bocca, 1897, pp. 265-266. 1990 C. Pirina, De Mottis, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 38, 1990, p. 671. 1992 R. Battaglia, Le "memorie" della Certosa di Pavia [Manoscritto Braidense], in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", classe di Lettere e Filosofia, s. III, vol. XXII, I, 1992, p. 152. 1997 S. Buganza, Bernardo Zenale alla Certosa di Pavia, in "Nuovi Studi", II, 4, 1997, pp. 115-116 e nota 59. 2006 S. Buganza, in Certosa di Pavia, progetto e cura artistica di F. M. Ricci, Parma, Grafiche Step editrice, 2006, p. 113. 2007 S. Colombo, M. Dell'Omo, Andrea Lanzani 1641-1712, protagonista del barocchetto lombardo, Milano, Officina libraria, 2007, p. 133. 2010 A. Ballarin, V. Incursione nel polittico di Treviglio e nella cronologia delle opere di Butinone e Zenale, in Leonardo a Milano. Problemi di leonardismo milanese tra Quattrocento e Cinquecento. Giovanni Antonio Boltraffio, prima della pala Casio, Verona, Aurora stampa, 2010, vol. 1, pp. 716-717.
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