Home > Il Patrimonio > La Chiesa > Sesta cappella a sinistra

Sesta cappella a sinistra

Altare di Sant'Ambrogio
 
certosa di pavia-7749-50

N.CAT.GEN.:
0300197139A
LIV.:
1
Materia e tecnica:
marmo
Autore:
bottega lombarda
Dimensioni:
600 x 310 x 130
Datazione:

1634 - 1637 ca.
Descrizione breve:
L'altare fu costruito sotto il priore Matteo Valerio (1634-1637). Nel Manoscritto Braidense si legge che esso venne consacrato nel 1661 da Girolamo Melzi, che vi inserì alcune reliquie della Vera Croce e delle sante spoglie di Stefano protomartire e di Caterina d'Alessandria. Le colonne di ordine composito sono fatte di marmo rosso di Francia, dal tipico aspetto screziato, mentre i capitelli e il timpano sono di marmo bianco di Carrara.
Bibliografia:
1600 Manoscritto Braidense. [Matteo Valerio et alii], Memorie della Certosa di Pavia, Milano, Biblioteca Braidense, AD.XV.12.20, prima metà XVII sec. (vedi ediz. R. Battaglia, 1992).
1907 L. Beltrami, La Certosa di Pavia, storia e descrizione, Milano, Ulrico Hoepli, 1907, p. 155.
1954 G. Chierici, Guida della Certosa di Pavia, Roma, C. Colombo, 1954, p. 18.
1986 B. Fabjan, Le ancone quattrocentesche sugli altari della Certosa di Pavia, in Perugino, Lippi e la Bottega di San Marco alla Certosa di Pavia, 1495-1511. Pinacoteca di Brera. Milano, catalogo della mostra, a cura di B. Fabjan, Firenze, Cantini edizioni d'arte, 1986, p. 25.
1992 R. Battaglia, Le "memorie" della Certosa di Pavia [Manoscritto Braidense], in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", classe di Lettere e Filosofia, s. III, vol. XXII, I, 1992, p. 128.
 
Paliotto
Battaglia di Parabiago

148FotoRomano_1

N.CAT.GEN.:

0300197139A
LIV.:
1
Materia e tecnica:
marmo di Carrara
Autore:
Rusnati Giuseppe - Sacchi Carlo (esecutore della cornice)
Dimensioni:
cm 83 x 170
Datazione:
1695 ca.
Descrizione breve:
Personaggi: Sant'Ambrogio.
Giuseppe Rusnati terminò l'opera nel 1695. Il suo intervento comprese la realizzazione non solo del paliotto ma anche della coppia di teste di cherubini che decorano gli angoli dell'altare, mentre le formelle laterali vennero intarsiate da Carlo Battista Sacchi. La scena rappresentata a altorilievo sul pannello centrale non è la cacciata degli ariani, come riportato ancora in recenti studi, bensì (come già individuato dal Magenta a fine Ottocento) la storica battaglia di Parabiago (1338), nella quale il Santo sarebbe apparso per aiutare le truppe milanesi di Azzone e Luchino Visconti a difendere la città dall'aggressione dell'esercito tedesco (la Compagnia di San Giorgio) capitanato da Lodrisio Visconti. Il Rusnati, coadiuvato probabilmente dalla bottega, scolpisce qui un Sant'Ambrogio terribile e implacabile che insegue a cavallo e armato di frusta i nemici già in parte caduti a terra.
Bibliografia:
1600 Manoscritto Braidense. [Matteo Valerio et alii], Memorie della Certosa di Pavia, Milano, Biblioteca Braidense, AD.XV.12.20, prima metà XVII sec. (vedi ediz. R. Battaglia, 1992).
1777 F. Bartoli, Notizia delle pitture, sculture ed architetture d'Italia, in Venezia, presso Antonio Savioli, tomo II, 1777, p. 67.
1897 C. Magenta, La Certosa di Pavia, Milano, Fratelli Bocca, 1897, p. 304.
1907 L. Beltrami, La Certosa di Pavia, storia e descrizione, Milano, Ulrico Hoepli, 1907, p. 155.
1954 G. Chierici, Guida della Certosa di Pavia, Roma, C. Colombo, 1954, p. 18.
1968 R. Bossaglia, La scultura, in M. G. Albertini Ottolenghi, R. Bossaglia, F. R. Pesenti, La Certosa di Pavia, Milano, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, 1968, p. 71.
1992 R. Battaglia, Le "memorie" della Certosa di Pavia [Manoscritto Braidense], in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", classe di Lettere e Filosofia, s. III, vol. XXII, I, 1992, p. 128.
2006 S. Zanuso, La scultura del Seicento nella navata e nelle cappelle, in Certosa di Pavia, progetto e cura artistica di F. M. Ricci, Parma, Grafiche Step editrice, 2006, p. 103.
 
Pala d'altare
Sant'Ambrogio in cattedra tra San Gervasio, San Satiro, Santa Marcellina e San Protasio


_MG_9756

N.CAT.GEN.:

0300702304
Materia e tecnica:
tempera su tavola
Autore:
Ambrogio da Fossano detto Bergognone
Dimensioni:
cm 247 x 152
Datazione:
1490 - 1492
Descrizione breve:
Personaggi: Sant'Ambrogio; San Gervasio; San Satiro; Santa Marcellina; San Protasio. Attributi: (SAN SATIRO) ostensorio; (SANTA MARCELLINA) giglio.
L'ancona venne realizzata dal Bergognone nel 1490 (prima fra le tre pale apprestate dall'artista in quell'anno per la Certosa), come attestato sia dall'iscrizione posta sul primo gradino del trono di Sant'Ambrogio (Ambrosius... pinxit 1490) sia dal Manoscritto Braidense con le "memorie della Certosa di Pavia" ("L'anno 1490. M.ro Ambrosio Fossano fece l'ancona di S.to Ambrosio, SS. Gervasio, et Protasio, Satiro e Marcellina. Pretio scudi n. 120 L. 480"). Essa era in origine completata da una predella con storie di Sant'Ambrogio, oggi divisa tra la Galleria Sabauda a Torino e l'Accademia Carrara di Bergamo. L'opera rappresenta una sacra conversazione, con al centro uno ieratico Sant'Ambrogio in abiti vescovili, assiso su un trono ligneo dorato. Il trono ha fasce laterali decorate da candelabre amadeiane e terminanti in mensole con foglie d'acanto, che sostengono l'architrave ornata da grifi e girari e tre medaglioni raffiguranti l'Annunciata, l'angelo annunciante e l'Eterno. Immediatamente ai lati del trono si trovano i due fratelli del Santo. A sinistra il maggiore, Satiro, che rinunciò alla carriera diplomatica per vivere a Milano con Ambrogio. Vestito di una raffinata tunica blu-grigia foderata di pelliccia, tiene in mano l'ostensorio che ricorda la protezione da lui ricevuta da una particola benedetta quando si trovò in difficoltà in occasione di un naufragio durante il ritorno in nave dall'Africa. A destra sta invece Marcellina, rappresentata in abito monacale col capo chino e in mano il giglio della purezza. In primo piano si stagliano altri due personaggi, i Santi Gervasio e Protasio, le cui spoglie vennero rinvenute da Sant'Ambrogio nel 386 in zona di Porta Vercellina a Milano e sepolte sotto l'altare della basilica di Sant'Ambrogio. Essi sono raffigurati come due giovani vestiti alla moda quattrocentesca, con gli speroni, la spada e la palma del martirio. L'uno porta una casacca di velluto verde scuro, con collana d'oro e calze rosse, l'altro una casacca rosso vivo e calze marroni. Mentre il primo santo guarda dritto avanti a sè mostrandosi di profilo, il secondo (Protasio) getta il suo guardo in tralice verso lo spettatore, rompendo lo spazio chiuso della scena. Le due figure sembrano quasi emulare la vetrata di medesimo soggetto apprestata per la sesta cappella di destra da Jacopino de Mottis (che in quegli anni collaborava col Bergognone nell'impresa decorativa delle cappelle). Il pavimento su cui i due martiri poggiano i piedi riproduce la pavimentazione originaria della chiesa. Notevole è infine il particolare delle finestre che si aprono sul fondo a illuminare dal retro la scena, con un effetto luministico che sembra ricordare i dipinti fiamminghi. Nel corso di un restauro eseguito recentemente si è recuperato il formato originario della tavola, centinata con il legno rettangolare a vista (è la stessa situazione che si ritrova nella pala con la Madonna in trono tra Santa Caterina da Siena e Santa Caterina d'Alessandria, dipinta nel 1490 dal Bergognone per la quinta cappella a sinistra e oggi conservata alla National Gallery di Londra). Ciò è stato reso possibile grazie all'eliminazione della parte superiore dipinta in modo grossolano nel XVII secolo per coprire gli angoli, continuando le finestre e aggiungendo tre pinnacoli sopra l'architrave del trono. L'aggiunta era stata eseguita in occasione della rimozione della pala dalla cornice lignea originaria intagliata e dorata e del suo inserimento nella nuova struttura plastica marmorea dell'altare, ricostruito ai tempi del priore Matteo Valerio (1634-1637), in cui la nuova cornice rettangolare in marmo lasciava scoperta la parte lignea superiore dell'ancona. La pulitura eseguita durante il restauro ha inoltre rimesso in luce i colori morbidi e intensi e i particolari delle vesti, dei capelli delle figure, dei fregi del trono, delle frange del tappeto, nonchè le parti laterali dell'ambiente che rivelano un primo timido tentativo di creare uno spazio prospettico in cui inserire i personaggi con ordine razionale. Tale tendenza si ritrova con maggiore maturità e consapevolezza nelle pale delle due Sante Caterine di Londra e della Crocifissione (tuttora presso l'altare della quarta cappella di destra), in cui lo schema compositivo è più "moderno" e rivela l'acquisizione della spazialità bramantesca da parte del Bergognone.
Bibliografia:
1600 Manoscritto Braidense. [Matteo Valerio et alii], Memorie della Certosa di Pavia, Milano, Biblioteca Braidense, AD.XV.12.20, prima metà XVII sec. (vedi ediz. R. Battaglia, 1992).
1777 F. Bartoli, Notizia delle pitture, sculture ed architetture d'Italia, in Venezia, presso Antonio Savioli, tomo II, 1777, p. 67.
1897 C. Magenta, La Certosa di Pavia, Milano, Fratelli Bocca, 1897, pp. 299-300.
1907 L. Beltrami, La Certosa di Pavia, storia e descrizione, Milano, Ulrico Hoepli, 1907, p. 155.
1930 M. Salmi, La certosa di Pavia, Milano, Fratelli Treves, [s.d.], tav. 16 1917 U. Monneret De Villard, Le vetrate del Duomo di Milano, Milano, Alfieri e Lacroix, 1917, p. 57.
1954 G. Chierici, Guida della Certosa di Pavia, Roma, C. Colombo, 1954, p. 17.
1960 A. Ottino Della Chiesa, Ambrogio da Fossano, in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, vol. 2, 1960, p. 716.
1968 F. R. Pesenti, La pittura, in M. G. Albertini Ottolenghi, R. Bossaglia, F. R. Pesenti, La Certosa di Pavia, Milano, Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, 1968, pp. 85-86.
1986 B. Fabjan, Le ancone quattrocentesche sugli altari della Certosa di Pavia, in Perugino, Lippi e la Bottega di San Marco alla Certosa di Pavia, 1495-1511. Pinacoteca di Brera. Milano, catalogo della mostra, a cura di B. Fabjan, Firenze, Cantini edizioni d'arte, 1986, p. 25.
1992 R. Battaglia, Le "memorie" della Certosa di Pavia [Manoscritto Braidense], in "Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa", classe di Lettere e Filosofia, s. III, vol. XXII, I, 1992, pp. 128, 151.
1993 M. Tanzi, Pavia, in La pittura in Lombardia. Il Quattrocento, Milano, Electa, 1993, p. 124.
1998 G. Giacomelli Vedovello, scheda n.27, in Ambrogio da Fossano il Bergognone. Un pittore per la Certosa, catalogo della mostra, Milano, Skira, 1998, pp. 210-213.
2006 S. Buganza, in Certosa di Pavia, progetto e cura artistica di F. M. Ricci, Parma, Grafiche Step editrice, 2006, p. 111, n. 150.2009 M. Pavesi, Ambrogio Bergognone e l'Opinio di Bramante per il Duomo di Milano, in "Arte lombarda", 157, 2009, n. 3, p. 6